‘Gps’ sui veicoli utilizzati dai dipendenti: multa per un’azienda di autotrasporto

Secondo il ‘Garante’ ci si trova di fronte ad un controllo illecito dei lavoratori

‘Gps’ sui veicoli utilizzati dai dipendenti: multa per un’azienda di autotrasporto

Ennesimo richiamo del ‘Garante per la privacy’ ai datori di lavoro: stop ai controlli illeciti dei dipendenti durante l’attività lavorativa. Esemplare la multa – di 50.000 euro – inflitta (provvedimento del 16 gennaio 2025) ad un’azienda di autotrasporto, colpevole di avere installato un sistema ‘Gps’ installato su alcuni veicoli aziendali utilizzati dai dipendenti. In sostanza, la società ha controllato in modo illecito circa cinquanta dipendenti impegnati nella loro attività lavorativa. A segnalare l’anomalia è stato un ex dipendente. Da alcune ispezioni, effettuate in collaborazione con il ‘Nucleo tutela privacy’ della ‘Guardia di finanza’, è emerso che il sistema ‘Gps’ tracciava in modo continuativo i dati di localizzazione, velocità, chilometraggio e stato dei veicoli (ad esempio, quando erano spenti o accesi), senza rispettare la normativa privacy e in modo difforme da quanto previsto dal provvedimento autorizzatorio rilasciato dall’Ispettorato territoriale del lavoro. In particolare, poi, sono state rilevate gravi carenze nell’informativa fornita ai lavoratori, tra cui la mancata indicazione delle specifiche modalità con cui il trattamento veniva realizzato e la informazione relativa alla diretta identificabilità dei conducenti dei veicoli geolocalizzati. Tali trattamenti sono risultati contrari, osserva il ‘Garante’, anche alle specifiche misure di garanzia indicate dall’Ispettorato del lavoro nel provvedimento di autorizzazione che era stato rilasciato all’azienda, provvedimento che infatti prevedeva l’anonimizzazione dei dati raccolti e l’adozione di soluzioni tecnologiche in grado di limitare la raccolta di dati personali non necessari o eccedenti rispetto alle finalità di sicurezza e organizzazione aziendale. Difatti, i dati raccolti venivano conservati per oltre cinque mesi, in violazione dei principi di minimizzazione e limitazione della conservazione dei dati stabiliti dal regolamento comunitario. Oltre alla multa, comunque, il ‘Garante’ ha ordinato all’azienda di fornire un’idonea informativa ai dipendenti e di adeguare i trattamenti effettuati attraverso il sistema ‘Gps’ alle garanzie prescritte nel provvedimento autorizzatorio rilasciato, a suo tempo, dall’Ispettorato territoriale del lavoro.

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